Intervista a Gianmario Verona

Prof. Verona, Presidente di Human Technopole, ci racconta qual è la missione di questa Fondazione?

Si tratta di un esperimento importante che stiamo facendo in Italia su un settore specifico che è quello delle scienze della vita. Che sono uno degli ambiti prioritari, di impatto, per quanto concerne la salute. E’ un esperimento perché focalizza la ricerca di base, con una strumentazione che è diventata sempre più costosa e complessa, in un polo che è quello dove siamo locati, cioè l’ex area EXPO che viene chiamata oggi MIND (Milano Innovation District). Human Technopole ha l’obiettivo di attirare scienziati per fare ricerca intra-mural, ma soprattutto catalizzare progetti di ricercatori delle università italiane, usando gli strumenti che abbiamo a disposizione. Quindi è una sorta di “piattaforma” nazionale, un modello molto interessante che è stato sperimentato in alcuni Paesi come Germania e Svezia, e che opera come volano per la qualità della ricerca di base. Questo tipi di progetti si portano dietro poi per la ricerca applicata, per favorire il trasferimento tecnologico a livello industriale, che ormai tanti paesi stanno perseguendo soprattutto in quei settori dove il costo della strumentazione per far ricerca è diventato molto importante. Human Technopole ha 4 anni di vita, 400 ricercatori e un progetto di crescita importante. Il direttore, che si è appena insediato, il professor Marino Zerial è stato scelto proprio perché è un leader a livello internazionale di gestione delle piattaforme, avendo fondato il centro Max Planck di Dresda venticinque anni fa. Abbiamo in sostanza tutti i numeri per realizzare una attività di significativo valore e impatto. Più in generale, il distretto MIND si propone di attirare l’attenzione di tanti operatori di settore. L’ospedale Galeazzi si è già trasferito con la nuova sede di Milano con 500 posti letto. Così come Astrazeneca ha trasferito la propria sede presso MIND.[…]