Intervista a Roberta Atzeni

Ci racconti il tuo percorso nella direzione risorse umane?

Ho una formazione umanistica, sono laureata in filosofia politica. Mi sono sempre occupata della parte più sociologica della filosofia, del funzionamento e delle dinamiche di gruppo. Mi sono approcciata all’ambito risorse umane grazie a uno stage universitario, in Adecco. Era la fine degli anni ’90 – inizio 2000, gli anni in cui le società interinali hanno avuto il loro boom iniziale. Da allora, ho cominciato a lavorare per delle realtà internazionali che avevano sede in Italia: prima in ambito retail, per una società spagnola che stava creando dei punti vendita in Italia, successivamente in ambito energetico. La conoscenza delle lingue e il forte interesse maturato per le risorse umane, mi hanno permesso di accedere a realtà internazionali.
Ho costruito la mia professionalità all’interno di gruppi francesi, quindi con una visione tipica di questa nazione, ovvero: una figura altamente specializzata e competente, dotata di una forte leadership, che accompagna l’azienda in vari processi organizzativi e operativi, ma soprattutto decisionali e strategici.
La funzione dell’HR, infatti, non si limita al solo coordinamento delle attività di recruitment e di formazione, ma va oltre e si estende all’accompagnamento di tutto il team manageriale, dei cosiddetti C-level, diventando un forte punto di riferimento per l’intera organizzazione e una presenza imprescindibile all’interno della Direzione e dei suoi comitati interni.
Il background, costruito in realtà giovani (start-up) e/o in piena trasformazione, e il mio driver personale in materia di apprendimento, formazione e sviluppo personale hanno consentito di svolgere la mia funzione sempre in un’ottica di continua evoluzione a sostegno del change management (accompagnamento alla trasformazione) dello sviluppo e della crescita professionale di ciascun dipendente.
L’evoluzione personale, all’interno dell’azienda, è l’evoluzione organizzativa dell’azienda stessa: se i singoli non crescono e non acquisiscono nuove competenze e conoscenze, neanche l’organizzazione crescerà.
Il mio compito risiede nel cercare di immettere, nella cultura organizzativa, il valore della formazione e della consapevolezza del proprio ruolo, soprattutto a livello manageriale, come strumenti chiave per un gruppo performante e di successo. […]