I NOSTRI GAMES OF HR: IUCUNDE DOCET

Una ventina di anni fa mi si è aperto un mondo. Anzi, ci si è aperto un mondo, grazie all’incontro con Maria Cecchin, con PerformanSe e i suoi strumenti.

Dopo l’università, ho svolto un percorso professionale e formativo abbastanza variegato, con dei periodi anche all’estero. Non avevo un focus professionale preciso, fino all’incontro con Maria, che già si muoveva all’interno del mondo dell’orientamento degli adulti, della pedagogia, della formazione, dello sviluppo e bilancio delle competenze, e che aveva già conosciuto la realtà di PerformanSe.

Ci siamo resi conto da subito che PerformanSe era uno dei pionieri di questo tipo di strumenti, a supporto della valutazione di competenze comportamentali, soft skills e motivazioni nel contesto professionale.

In un momento in cui questi strumenti si affacciavano sul mercato italiano, che nel nostro Paese ancora non era sviluppato e nemmeno maturo, PerformanSe era fra i primi editori, e non c’erano molte altre proposte. Si utilizzavano solo in aziende molto mature e strutturate, e in parte è ancora così.

Abbiamo colto questa opportunità imprenditoriale di essere tra i primi: abbiamo pensato che potesse essere interessante proporlo alle aziende in Italia.

Una duplice fortuna: non solo quella di incontrare un pioniere in questo settore, ma anche un editore che, dal punto di vista etico e pedagogico, già si distingueva rispetto agli altri.

Perché la visione culturale di PerformanSe è quella di proporre degli strumenti multi-scientifici per osservare la persona da più angolature diverse, per poter leggere il comportamento di qualcosa di altamente complesso come la persona umana. Con il supporto di quello che prima si chiamava informatica, e ora si è evoluta in Intelligenza Artificiale.