Il contratto di espansione: opportunità e oneri per conseguire obiettivi di valore
La Legge di Bilancio 2022 (L. n. 234/2021) non solo ha prorogato l’esistenza del contratto di espansione per il biennio 2022-2023, ma ne ha altresì abbassato ulteriormente la soglia dimensionale per poterne fruire, essendo ora sufficiente che l’Azienda abbia un organico di almeno 50 dipendenti.
Prosegue così il progressivo ampliamento della platea dei potenziali beneficiari dell’istituto, inizialmente introdotto in via sperimentale solo per gli anni 2019-2020 con una soglia di sbarramento molto alta, essendo fruibile solo dalle Aziende con più di 1000 dipendenti, poi prorogato per l’anno 2021 riducendo la soglia di organico minima, prima a 250 (legge di Bilancio 2021 n. 178/2020) e poi a 100 dipendenti (D.L. Sostegni bis n. 73/2021), da calcolarsi in modo complessivo anche nelle ipotesi di gruppi di impresa.
I dati forniti dal Ministero del Lavoro, che mettono a confronto i primi 9 mesi del 2022 con l’intero anno 2021, confermano che l’ampliamento della fascia di fruibilità ha determinato un significativo incremento dell’utilizzo dell’istituto: 37 accordi sottoscritti per quasi 34.000 lavoratori, a fronte dei 40 accordi per 11.430 lavoratori dello scorso anno. Come noto il contratto di espansione è finalizzato a incentivare il ricambio generazionale mediante percorsi di reindustrializzazione e riorganizzazione aziendali, che comportino, in tutto o in parte, una strutturale modifica dei processi aziendali attraverso l’utilizzo di 4 strumenti:[…]
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