Intervista a FABIANA CARIOLI

Head of HR GRENKE

Da dove nasce la sua passione per la funzione HR?

Oggi ricopro il ruolo di People Experience Director e Amministratore Delegato di Grenke Italia: sono entrata in azienda nel 2010, quando eravamo soltanto 38 persone e ho avuto l’opportunità di costruire praticamente da zero l’intera funzione HR, accompagnando Grenke lungo un percorso di crescita strutturale e culturale.. Oggi siamo oltre 200  e continueremo a crescere anche grazie alla recente partnership con il Gruppo Intesa Sanpaolo.

Il mio è un percorso atipico: mi sono avvicinata al mondo delle risorse umane in modo non convenzionale. Ho iniziato a lavorare nello studio di mio padre, dove ho potuto sviluppare competenze che, pur non etichettate formalmente come “HR”, erano profondamente connesse alla gestione delle persone, delle relazioni e delle dinamiche organizzative. Da lì è nato un interesse autentico, che si è poi trasformato in una vera e propria vocazione: contribuire a costruire contesti di lavoro in cui le persone possano sentirsi accolte, valorizzate e libere di esprimere il proprio potenziale.

Quanto sono importanti queste competenze acquisite precedentemente per il ruolo che svolge oggi come responsabile HR?

Moltissimo, soprattutto per la visione d’insieme. Aver lavorato come assistente di un Executive e di un Amministratore Delegato mi ha insegnato quanto sia fondamentale comprendere le dinamiche del business e mantenere una connessione diretta con esso, qualunque sia il settore. Per fare bene il mio mestiere, prima di tutto devo capire le logiche aziendali: solo così posso essere davvero vicina alle persone e intercettarne i bisogni in modo efficace.

Esperienze come la gestione delle emergenze, la capacità di leggere i segnali – anche quelli più silenziosi – e anticipare le esigenze, mi hanno fatto da palestra. E poi c’è il valore della riservatezza, dell’ascolto, della ricerca costante di soluzioni. Tutte competenze preziose, che mi hanno accompagnata nel mio percorso di formazione, fatto di molti master verticali: prima sugli aspetti più “hard”, poi sempre più orientati alle persone, fino al business coaching.

Nel 2023 ho anche conseguito la laurea, proprio durante il periodo del Covid. È stato un momento di profonda consapevolezza: ho capito che quella era davvero la mia dimensione. Ho scritto la tesi su un tema che mi appassiona profondamente – gli spazi di lavoro – applicando criteri di psicologia ambientale e architettonica, e ho avuto l’opportunità di farlo proprio per Grenke. È stato uno dei progetti più belli della mia vita, perché ho vissuto il privilegio di studiare “al contrario”: con l’esperienza già in tasca. Questo mi ha permesso di dare un senso concreto a materie che da giovani possono sembrare astratte, come la psicometria, che oggi ritrovo nel mio lavoro quotidiano, per esempio nell’analisi del clima organizzativo.

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