Intervista a Luca Bollettino

Dove prende forma la passione e la strada nelle risorse umane?

La passione nasce dall’Università, ho frequentato Giurisprudenza a Torino. Avevo scelto questa facoltà per fare il magistrato, ma pian piano quel sogno si è spento in maniera naturale e ad un certo punto mi sono imbattuto nel diritto sindacale. Mi è sempre piaciuta, fin da giovane, la negoziazione: anche quando sono andato per turismo all’estero, specialmente nei paesi Nord-africani, la contrattazione mi ha sempre incuriosito e divertito! Ho scoperto il diritto sindacale e successivamente ho esplorato il diritto del lavoro. Il primo ingresso nel mondo del lavoro non è stato presso un’azienda, ma presso Confindustria. Ho iniziato come specialista junior di relazioni industriali presso Confindustria Aosta. Ho avuto la fortuna di avere un ottimo maestro che gestiva le relazioni industriali in tutta la Regione, per quanto piccola sia, mi ha trasmesso molti contenuti nei due anni in cui siamo stati affiancati e pian piano mi ha concesso sempre maggiore autonomia, anche nella trattazione di procedure complesse. Ho iniziato dalla parte un po’ più “hard”, le relazioni industriali. Poi, dopo due anni, ho deciso che era il momento di uscire da Confindustria e ho frequentato un master Risorse Umane a Milano e mi ho poi raggiunto Verallia – allora facevamo parte del gruppo Saint Gobain – nel 2001.
Ho avuto l’opportunità di allargare l’orizzonte dalle mere relazioni industriali alla gestione delle risorse umane a 360 gradi e soprattutto ho avuto di nuovo la fortuna di avere dei modelli cui ispirarmi e da cui imparare tantissimo.
Ho iniziato come HR Manager sui due siti di Dego e Carcare, in Liguria, dal 2001 al 2004, poi ho avuto l’opportunità di partecipare a diversi progetti trasversali sul territorio nazionale e anche a livello internazionale.
Così ho iniziato a capire la logica e l’importanza del capitale umano dentro la multinazionale.
Nel frattempo, ho cambiato diversi incarichi della funzione risorse umane, sempre all’interno di Saint Gobain Vetri, oggi Verallia Italia; in particolare, mi è stato assegnato il plant di Pescia. Unitamente a questo ho iniziato a occuparmi anche di costi del personale a livello di headquarter, avendo modo di apprezzare l’impatto del costo del personale sul costo del prodotto finito e l’importanza di governarne l’efficientamento. Nel 2009 ho iniziato a partecipare a una Due Diligence per l’acquisizione, conclusasi dopo un anno e mezzo, in Algeria di una società produttrice di vetro cavo. Era un’acquisizione e contestuale privatizzazione di società pubblica e ho operato da raccordo – a livello HR – tra la Società italiana e la controllata algerina da metà 2010 fino a quando l’abbiamo venduta nel 2017. Successivamente ho assunto la funzione di coordinamento delle relazioni industriali per tutta la Società sul territorio italiano nel 2014 e ad inizio 2017 mi è stata prospettata la possibilità, dopo le varie crescite interne, di assumere la posizione di HR Director per il gruppo in Italia. […]