WELFARE INTEGRATION E PUBLIC BENEFIT: LA RIVOLUZIONE DEL WELFARE AZIENDALE - Ne parliamo con Giovanni Scansani Co-founder di Bonoos

Quale è stato il tuo percorso professionale prima di approdare in Bonoos?

Sono stato per molti anni manager di una società appartenente ad un gruppo italiano del settore della ristorazione collettiva, diretta e indiretta (buoni pasto), poi entrata nel perimetro di un grande operatore francese di dimensioni internazionali attivo in quel settore. Entrai in quella azienda nel 1995 come giovane Product Manager per poi diventarne Direttore Generale e CEO. In questa realtà, fino al 2011, con il mio team mi sono occupato della emissione di buoni pasto e di altre tipologie di voucher destinati sia al welfare aziendale che al welfare pubblico. Con il vantaggio di operare all’interno di un solidissimo gruppo, quello che facemmo fu di sviluppare una start up che nel giro di poco più di un lustro diventò, ad un certo punto della sua storia, il terzo operatore italiano in un mercato, all’epoca, affollato da oltre una trentina di player, i più strutturati dei quali presenti da moltissimi anni nel settore. Fu un periodo di duro, ma stimolante ed anche divertente lavoro, in un contesto ipercompetitivo dove occorreva differenziarsi sul piano delle soluzioni per emergere in un mercato che aveva all’epoca vent’anni di storia, ma non aveva mai vissuto grandi innovazioni. Siamo stati tra i primi ad occuparci di buoni pasto elettronici conquistando la leadership in quello che all’epoca era un nascente segmento di servizio (che oggi è quasi l’intero mercato), ma sviluppammo anche soluzioni per la sostituzione della monetarizzazione del welfare pubblico attraverso titoli di legittimazione come buoni spesa e voucher di servizio utili a finalizzare le erogazioni monetarie rispetto ai bisogni per i quali quelle misure erano concesse, evitando così lo spreco di risorse pubbliche. Tra le innovazioni che pionieristicamente introducemmo, vi fu lo sfruttamento di una tecnologia che consentiva di “caricare” i voucher sulla Carta Nazionale dei Servizi, rendendo tracciabili le erogazioni cash rispetto all’acquisto di beni e servizi coerenti con gli obiettivi sociali del welfare pubblico. […]

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